La casistica

In Italia, nelle Alpi e negli Appennini, sono documentate due aggressioni nei confronti dell' uomo negli ultimi 150 anni. Esse sono avvenute in Trentino in contesti in cui uomo e orso si sono trovati, a sorpresa, a distanza ravvicinata. La prima, dell'agosto del 2014 sui versanti boschivi sopra Pinzolo, ad opera di un orsa accompagnata dai suoi cuccioli nei confronti di un raccoglitore di funghi, la seconda, a giugno 2015 nei boschi di Cadine, ancora ad opera di una femmina accompagnata da cuccioli nei confronti di un podista con cane. Le persone coinvolte sono state ferite (in un caso leggermente, e nell'altro in modo serio) e condotte in ospedale per le cure necessarie.
Uno studio scandinavo basato su numerose documentazioni e testimonianze, ha evidenziato che in Svezia la penultima vittima di un attacco risale a più un centinaio di anni fa, un cacciatore di orsi attaccato da un individuo ferito, mentre l'ultima è del 2004, anche in questo caso un cacciatore. In Norvegia l’ultima vittima risale al 1906, quando un giovane pastore sorprese un orso ad una carcassa. Più di recente, tra il 1976 e 1995, ci sono stati 21 incontri, con 7 feriti: di questi, 6 erano situazioni di caccia e in un caso fu coinvolta una femmina con i piccoli. Ancora, nel 1998, si è registrato in Finlandia un incidente mortale occorso ad un uomo mentre faceva footing.
Nel Progetto Scandinavo sull’Orso bruno, sono stati documentati negli ultimi 15 anni in Svezia (popolata da circa 3.000 orsi) 114 incontri, nella maggior parte dei quali l'animale è scomparso, senza attacco alcuno, appena percepita la presenza umana (si veda in questo sito la pubblicazione "L'orso bruno è pericoloso?" Comunicazione - Materiale informativo)
In Russia, in uno studio specifico, sono stati documentati 704 incontri negli ultimi anni; nessuno di questi ha implicato aggressività o ferimenti. Da ultimo nel 2010, si è registrato un incidente mortale nella parte nord occidentale del Paese.
In Romania invece il dato è in controtendenza; si registrano infatti diversi casi di aggressione e anche alcuni decessi. In questo Paese l'orso è specie cacciabile e quindi viene tenuto artificialmente a densità altissime, viene cacciato e molti degli incidenti sono riconducibili all'attività venatoria. Inoltre molti orsi sono stati allevati in cattività (senza quindi nessun timore per l'uomo) e successivamente immessi in natura. Ancora, in Romania la comunicazione e l'informazione sull'orso sono ancora molto carenti. Infine va registrato che spesso gli orsi vengono alimentati artificialmente anche nelle periferie di alcune grandi città (Brasov) al fine di essere osservati, fotografati e filmati, ed anche questo è fonte di pericolo per l'uomo.
Un altro studio, in Austria, dove è stata realizzata una immissione di orsi sloveni, tra il 1989 e il 1996, ha registrato 516 casi di incontro, tra cui 5 “falsi attacchi”, ma senza alcuna conseguenza.