Nuovo progetto di comunicazione (2016) - Sintesi

Il nuovo Progetto di comunicazione Orso, del quale si presenta qui una sintesi, è stato redatto nel 2016 dai soggetti rappresentati nel Tavolo Comunicazione Orso e Grandi carnivori (Ufficio Stampa PAT, Servizio Foreste e Fauna PAT, Parco Naturale Adamello Brenta, Museo delle Scienze-MUSE, Trentino Marketing, SAT,) nasce dalla necessità di nuovi rinnovare i canali di comunicazione e più in generale ricercare una nuova “filosofia” che proponga l’orso al contempo come un animale selvatico e come un elemento importante e caratterizzante del territorio trentino.

Più precisamente, il Progetto è volto a definire gli scopi (obiettivi) della comunicazione che si intende realizzare e i “messaggi chiave” (criteri) che possono renderla più incisiva ed efficace. Nel lavoro vengono anche suggerite una serie di azioni utili a raggiungere gli obiettivi preposti, in accordo con le reali possibilità operative a livello provinciale. 

Il lavoro è strutturato in due sezioni: Progetto di comunicazione (sezione 1) e Protocollo comunicazioni nelle situazioni critiche (sezione 2).

--  SEZIONE 1  --

1. Strategia generale e obiettivi del progetto

Obiettivo generale è quello di aumentare l’accettazione sociale nei confronti dell’orso. Tale finalità si può raggiungere attraverso 4 obiettivi specifici:

- Parlare di orso fornendo ai cittadini elementi utili per farsi una opinione sulla questione orso, non solo in situazioni di emergenza.

- Uniformare i criteri di comunicazione in modo da fornire informazioni corrette e tra loro coerenti, ponendo particolare attenzione alla correttezza tecnica delle informazioni diramate evitando allarmismi o banalizzazioni.

- Tarare la comunicazione in rapporto alle necessità dei destinatari della comunicazione stessa.

- Comunicare quale sia il comportamento più corretto per evitare situazioni problematiche. In questo specifico contesto si ritiene particolarmente efficace:

  • creare una “cultura dell’orso” diffusa tra la popolazione trentina, in particolare tra le comunità locali;
  • far comprendere la valenza del progetto di tutela e conservazione dell’orso in Trentino;
  • rendere più diffuso l’orgoglio di appartenenza alla “terra dell’orso”;
  • incrementare la fiducia nei confronti delle amministrazioni pubbliche che curano il progetto di conservazione dell’orso;
  • aumentare le conoscenze di ordine biologico ed etologico sull’orso nei residenti e turisti;
  • aumentare le conoscenze in merito al comportamento da tenere in caso di incontro con l’orso;
  • superare la diffidenza nei confronti delle informazioni fornite dall’Amministrazione provinciale;
  • conseguire una maggiore accettazione nei confronti delle politiche di gestione adottate da parte dell’opinione pubblica.

2. Arco temporale, ambito territoriale d’azione ed enti e strutture coinvolte nel Progetto

Il documento propone azioni di comunicazione da mettere in atto nel triennio 2017 – 2019 e sarà soggetto a revisione periodica.

L’ambito territoriale è individuato prioritariamente nei comuni del Trentino occidentale (destra Adige).
Coinvolti direttamente nel Progetto sono i seguenti attori:
− SFF PAT
− Ufficio Stampa PAT
− PNAB
− Muse
− Trentino Marketing
− SAT
− Esperto in comunicazione della fauna
L’applicazione del Piano è in capo principalmente al MUSE ed al Parco Naturale Adamello Brenta, coadiuvati da un esparto in comunicazione della fauna.
Al Servizio Foreste e fauna ed all’Ufficio Stampa della PAT spettano invece l’applicazione di azioni particolari ed una funzione di indirizzo e di regia nei rispettivi ambiti di competenza.

3. Messaggi chiave e criteri alla base della strategia di comunicazione

L’attività di comunicazione dovrà essere imperniata attorno ai seguenti messaggi base:

  • l’orso è un animale ad alta valenza estetica e carico di significati simbolici,
  • l’orso è un elemento importante dell’ecosistema alpino,
  • le reintroduzioni forniscono un contributo essenziale alla biodiversità,
  • la gente trentina ha una responsabilità particolare nei confronti dell’orso, che è una risorsa collettiva da conservare per le generazioni future,
  • la gente può frequentare i boschi senza paure particolari, facendo attenzione a puntuali accorgimenti.

Le azioni suggerite nel contesto del presente documento dovranno in ogni caso essere caratterizzate dai seguenti criteri, in particolar modo per quanto concerne i rapporti con i mass media e le attività di comunicazione più istituzionali:

  • trasparenza,
  • chiarezza e precisione,
  • tempestività,
  • aderenza ai dati, appoggiati su evidenze di tipo scientifico.
  • coerenza

In questo contesto, le eventuali situazioni di grande interesse sociale legate ad eventi particolari (danni, aggressioni, etc.) andranno esplicitate e contestualizzate rispetto alla reale dimensione della situazione stessa; appare opportuno dunque rafforzare il percorso che porta a preparare l’opinione pubblica alle situazioni più anomale e conflittuali.
Si richiama inoltre la necessità di porre alla base della comunicazione le informazioni tratte da attività di ricerca effettuate in Trentino sugli orsi “trentini”.

4. Azioni di comunicazione

Di seguito le azioni concrete previste dal Progetto.
1. Prosecuzione dell’attività e dei lavori del Tavolo permanente di confronto con le categorie economiche interessate alla presenza dell’orso (in particolare: allevatori, apicoltori, pastori, agricoltori) e formalizzazione del Tavolo di Partecipazione & Informazione.
2. Ulteriore implementazione della campagna di comunicazione di massa rivolta all’intera cittadinanza.
3. Maggiore attenzione nei rapporti con i mass media.
4. Web e social network. Aggiornamento dei siti web esistenti e creazione di un
nuovo sito/blog, di un profilo Facebook e di un canale YouTube dedicato all’orso, cui dovrà essere dedicato parte del tempo di una figura specialistica dedicata.
5. Prosecuzione delle serateincontri, da realizzare su richiesta dei Comuni.
6. Prosecuzione della redazione del Rapporto orso.
7. Educational (corsi/momenti informativi di una o più giornate) per insegnanti, giornalisti, amministratori, operatori del settore turistico, operatori della montagna , operatori economici.
8. Formazione periodica del personale delle strutture provinciali coinvolte nelle tematiche di conservazione dell’ambiente.
9. Materiale per alberghi ed esercizi turistici: produzione e cessione gratuita di materiale inerente l’orso per le “piccole biblioteche” di alberghi, rifugi, garnì ed ogni altra struttura ricettiva. 
10. Revisione delle proposte didattiche per le scuole, delle escursioni e visite guidate nell’ambito dell’offerta estiva e invernale degli enti territoriali, Collana di storie per bambini illustrate con protagonista un orso e ambientate in Trentino.
11. Revisione dei pannelli informativi, della segnaletica e dei centri visite alla luce dei nuovi linguaggi. 
12. Contestualizzazione culturale dei gadget inerenti l’orso e che devono essere considerati una occasione per informare correttamente. 
13. Creazione di un sistema di informazione interno per amministratori pubblici. 
14. Incentivare la “presenza dell’orso” in ogni evento o contesto importante.
15. Partecipazione a convegni e produzione di articoli scientifici
16. Formazione per i turisti. 
17. Realizzazione di una raccolta di testimonianze videoregistrate di persone che hanno avuto incontri ravvicinati con l’orso. 
18. Supporto all’organizzazione di corsi teorico-pratici sull’orso per appassionati/studenti/etc. 
19. L’Orso InfOrma: newsletter stampata ed elettronica, dal taglio rapido e svelto, con periodicità annuale ovvero in caso di eventi straordinari, con lo scopo di informare l’intera cittadinanza sull’andamento del progetto di conservazione della specie.

5. Azioni di monitoraggio e rendicontazione 

Di seguito le iniziative individuate allo scopo di verificare l’efficacia delle azioni di comunicazione.
- Analisi della rassegna stampa
- Sondaggio demoscopico ex post: pur con tutti i limiti che questo tipo di indicatore quantitativo presenta (in primis la difficoltà nel valutare l’influenza di eventi esogeni sulle opinioni degli intervistati), esso permette di valutare l’accettazione sociale nei confronti della specie e, paragonando i dati 2018 -2019 con i precedenti sondaggi, di monitorare l’efficacia del presente Piano.

6. Conclusioni
L’attuazione di un attento piano di comunicazione, pur non potendo essere sufficiente a garantire un mutamento drastico nel grado di accettazione dell’orso in Trentino, si propone nel medio periodo come uno strumento utile per supportare l’operato delle strutture preposte alla conservazione della fauna.
Rimane inoltre l’importanza etica che riveste una corretta e adeguata informazione dell’opinione pubblica in merito ad un tema socialmente rilevante quale la presenza di una specie carismatica come l’orso.
Il fine ultimo delle azioni del Piano è comunicare con trasparenza e semplicità un orso vero nelle sue caratteristiche ecologiche ed etologiche, ugualmente lontano dalle strumentalizzazioni dei media e dai peluche della nostra infanzia.
Un animale selvaggio e straordinario della cui presenza il Trentino possa essere orgoglioso.

--  SEZIONE 2  --

Il Protocollo comunicazioni nelle situazioni critiche si configura come uno strumento di indirizzo e di gestione delle azioni di comunicazione da attuare in presenza di situazioni critiche e/o di emergenza legate alla presenza e/o all'attività di orsi “problematici”, e nasce dalla duplice necessità di fornire all'opinione pubblica un'informazione "certificata", chiara e precisa, e di codificare i meccanismi di connessione fra tale attività informativa e quella svolta dal Servizio Foreste e fauna, struttura preposta alla gestione operativa delle emergenze, oltre che con il livello istituzionale della PAT.

ORSI “PROBLEMATICI” E SITUAZIONI CRITICHE

- Situazioni critiche
Sono definite tali le situazioni nelle quali è necessario un intervento diretto su animali non classificati come problematici in base al loro comportamento pregresso, al fine di garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica e, possibilmente, quella dei medesimi animali. Rientrano in tale categoria di eventi, ad esempio, l'investimento stradale di un orso che abbia comportato o meno danni fisici al conducente del mezzo, lo spostamento occasionale di un esemplare d'orso in zona urbanizzata, il ferimento di un orso o la sua morte a seguito di evento naturale (slavina) o doloso (avvelenamento, atto di bracconaggio, ecc.), soppressione o captivazione di un'orso fuori provincia ad opera di autorità di territori confinanti.

- Orsi problematici
Per poterli definire tali è importante conoscere la storia del soggetto e tenere conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali. Rientrano in tale categoria due distinte tipologie comportamentali: gli orsi “dannosi” e gli “orsi pericolosi”.

Dannoso” viene definito l'orso che ripetutamente:
- arreca danni materiali alle cose (predazione di animali domestici, distruzione di alveari, danni alle coltivazioni o alle infrastrutture);
- utilizza fonti di cibo legate alla presenza umana.

Pericoloso” è l'orso che, differenziandosi dall'abituale comportamento schivo tipico della specie, manifesta “abituazione” (assuefazione) all'uomo e confidenza con lo stesso, tanto da far prevedere la possibilità che costituisca una effettiva fonte di pericolo per l'uomo.
In alcuni casi tale pericolosità prescinde dall'assuefazione all'uomo e si manifesta invece in situazioni particolari, ad esempio allorquando un'orsa viene avvicinata quando è con i piccoli o un orso avvicinato quando difende la sua preda o la carcassa su cui si alimenta.
Risulta importante, al fine di una corretta informazione relativamente a situazioni legate alla presenza di orsi problematici, poter contare su una valutazione quanto più puntuale e precisa, operata caso per caso, dei comportamenti anomali e sulla loro corretta attribuzione ad uno specifico esemplare d'orso.
Quanto più si sarà in grado di fornire un “profilo” preciso e aggiornato del grado di problematicità di ogni singolo plantigrado, tanto più facile diventerà circoscrivere l'evento al particolare comportamento di un singolo orso, evitando che a farne le spese sia la “reputazione” di tutti gli altri.

Procedure operative di comunicazione
In presenza di una fase di emergenza spetterà al solo Ufficio stampa PAT, dopo avere raccolto le notizie relative all'accaduto ed i necessari elementi ed input di carattere tecnico, la gestione della comunicazione e dei rapporti con gli organi di informazione e solo ad esso i soggetti del Tavolo comunicazione Orso sono invitati ad indirizzare eventuali richieste informative provenienti dall'esterno.