Attività

Dove sono stati a lungo cacciati dall’uomo, gli orsi hanno sviluppato una grande capacità di rendersi quasi “invisibili”. Allo stesso modo, hanno adattato il loro comportamento in maniera tale che gran parte della loro attività viene svolta nelle ore notturne o crepuscolari. Le ore diurne vengono solitamente trascorse riposando.

Esempio di attività giornaliera

L’orso bruno presenta uno schema di attività giornaliera piuttosto irregolare. In linea di massima si possono trovare orsi in attività durante tutte le ore del giorno. Nelle regioni fittamente antropizzate, specificatamente in Europa, gli orsi sono particolarmente attivi di notte, spesso al crepuscolo o all’alba. In questi ambienti gli orsi di giorno vagano di preferenza lungo i versanti ripidi e inaccessibili, principalmente per evitare di incontrare l’uomo. Per il riposo diurno scelgono aree tendenzialmente impervie e/o coperte da fitta vegetazione, spesso scavando (a seconda del periodo stagionale) una piccola depressione nel terreno o sulla neve; a inizio primavera e in autunno inoltrato possono allestire dei piccoli giacigli costituiti da materiale vegetale (fogliame, erba secca, erica, ramoscelli) sui quali si coricano. Alle nostre latitudini, la sosta diurna dell’orso tende a coincidere con il mattino inoltrato e, soprattutto nel cuore dell’estate, con le ore centrali del giorno. Nel corso del tardo pomeriggio comincia l’attività che tende ad aumentare progressivamente, fino a raggiungere il picco massimo in serata e nella prima parte della notte. Nel cuore della notte si registra spesso una pausa di qualche ora, seguita da una nuova fase di notevole attività verso l’alba.

L’orso si sposta praticamente sempre al passo,  muovendo quasi contemporaneamente la zampa anteriore e posteriore dello stesso lato. Fra i mammiferi è invece più comune il passo incrociato in cui le zampe anteriore sinistra e posteriore destra, e di conseguenza le zampe destra anteriore e sinistra posteriore, si muovono contemporaneamente. Se, per esempio, l’orso inizia il ciclo motorio dal lato sinistro,  esso si svolge come segue: la zampa posteriore sinistra viene alzata e diretta in avanti e contemporaneamente il corpo si sposta leggermente verso destra. Subito dopo, l’orso alza la zampa anteriore sinistra. Per un attimo tutto il corpo dell’orso poggia su ambedue le zampe destre. Poi il piede posteriore sinistro, e subito dopo il piede anteriore sinistro vanno a toccare il terreno, il peso del corpo si sposta sulla parte sinistra e il ciclo si svolge analogamente per la parte destra. Dai necessari spostamenti di peso verso destra e sinistra si produce il tipico dondolante e quasi comico “passo dell’orso”. Questo passo è però sorprendentemente efficace e in ogni caso più rapido del passo normale di un essere umano. Gli orsi, quando corrono, galoppano e su brevi distanze raggiungono sorprendenti velocità, fino a oltre 45 km/h.

 

Quando è indisturbato l’orso bruno si muove lentamente, a volte apparentemente distratto e indeciso. Si ferma, gira piano il capo, fiuta l’aria e finalmente decide in quale direzione procedere, perlopiù a testa bassa, il naso vicino al suolo.  Spesso, soprattutto in estate, rovescia pietre anche di notevoli dimensioni, alla ricerca di insetti e delle loro uova. Per lo stesso motivo può fare a pezzi vecchi tronchi e ceppaie marcescenti, scoperchiare formicai o scavare per raggiungere i vespai portando alla luce i favi. Malgrado i movimenti spesso estremamente lenti e pigri, l’orso è comunque sempre vigile. Basta il minimo rumore sospetto per convincerlo ad alzare il capo, fiutare l’aria e dileguarsi nel folto del bosco. Da ricerche telemetriche effettuate in Trentino sia negli anni settanta che più recentemente, si è potuto vedere come, per passare da una valle all’altra, gli orsi non esitassero a utilizzare gli alti passi montani e ad attraversare addirittura vedrette e ghiacciai. Gli orsi bruni sono ottimi nuotatori; soprattutto nei mesi più caldi, sovente si immergono nell’acqua di ruscelli, torrenti e laghi alpini, ma approfittano volentieri anche di semplici pozze.