Lunedì, 28 Maggio 2012

L'orso in Val Rendena: alcune informazioni

Il giorno successivo all’incontro ravvicinato con un orso, avuto da tre persone nella serata del 24 maggio nei boschi sovrastanti Carisolo in val Rendena, è stato effettuato un sopralluogo sul posto dal personale dell’Ufficio Faunistico della provincia, assieme alla persona protagonista dell’incontro, volto ad accertare le modalità con cui si sono svolti i fatti. Le verifiche condotte in loco hanno permesso di constatare che l’orso protagonista del falso attacco è in realtà un’orsa, Daniza, che in questo momento è accompagnata da due cuccioli di pochi mesi. I dati inviati dal collare satellitare di cui è dotata l’orsa hanno consentito di verificare che la stessa si trovava in quell’area la sera del 24 maggio nonché nelle ore precedenti e successive al fatto; le numerose tracce rinvenute in occasione del sopralluogo, riferibili proprio alla presenza di una femmina con i piccoli, hanno confermato ciò. Come è noto le femmine accompagnate dai cuccioli dell’anno, soprattutto nei primi mesi d’età di questi ultimi, possono essere particolarmente protettive nei confronti della prole (come per le altre specie, del resto) e possono pertanto assumere atteggiamenti “intimidatori” (solitamente rincorse fino a breve distanza dagli “intrusi”), volti a far allontanare dalla prole ciò che ritengono essere una minaccia per la stessa. Questo è quanto di fatto si è verificato anche la sera scorsa quando l’orsa, dopo aver provocato il rapido allontanamento delle persone dalla zona in cui erano presenti i cuccioli, si è disinteressata delle stesse ed è ritornata nella zona del bosco dove probabilmente si trovavano i piccoli. Si tratta in definitiva di un comportamento che, pur potendo legittimamente provocare uno spavento in chi ne è protagonista, è ampiamente descritto in bibliografia e non costituisce un’anomalia nell’etologia della specie.

 Per quanto riguarda invece i danni a carico di asini registrati ripetutamente in un’area piuttosto limitata sempre della val Rendena, gli stessi sono imputabili ad un singolo soggetto adulto. Ferma restando l’intenzione di catturare l’animale per consentire un monitoraggio più stretto dello stesso, grazie all’applicazione di un radiocollare, va ricordato ancora una volta come il bestiame domestico che non viene protetto nelle ore notturne con le apposite recinzioni elettriche fornite gratuitamente dalla Provincia sia di fatto a rischio, laddove sono presenti l’orso o altri grandi carnivori (es il lupo). Nessuno degli animali in questione predati nelle ultime due settimane (che si trovavano in aree marginali, vicine se non all’interno del bosco, fuori dai centri abitati seppur, in alcuni casi, non molto lontano dagli stessi)  aveva alcuna protezione idonea in tal senso, neppure gli ultimi predati, pur a fronte degli episodi registrati nei giorni precedenti. Giova ricordare che l’amministrazione è e rimane disponibile a mettere in campo tutto quanto è di sua competenza per prevenire tali danni, (fornitura delle opere di prevenzione, informazione, interventi di controllo). E’ fuori dubbio peraltro che l’efficacia di tali iniziative è subordinata anche alla corretta gestione delle opere di prevenzione fornite e dunque ad una corretta custodia degli animali posseduti.

 Su questi episodi, ma più in generale sulle situazioni che vedono il ripetersi di episodi di danno o di segnalazioni di presenza in ambiti limitrofi agli abitati, l’amministrazione assicurerà dunque l’applicazione di tutte le azioni previste negli specifici protocolli  (informazione, cattura per radiocollarizzazione, monitoraggio intensivo, dissuasione), anche attraverso azioni di presidio sul territorio tramite il proprio personale forestale appositamente formato.

Foto: Recinzione elettrica per la protezione di ovini  -  Archivio Servizio Foreste e fauna

ORSO